Sebastiano Boi (Ussana 1786-1855)
BOI SEBASTIANO, nacque a Ussana il 3 dicembre 1786. Si sposò in prime nozze a Ussana l’11 marzo 1810 con Rosa Sciola ed ebbero sette figli, e in seconde con Anna Cadoni il 15 aprile 1830 dalla quale nacquero altri otto figli. Esercitava contestualmente il mestiere di fabbricante di selle (sellaro) e di suonatore. Aveva un reddito adeguato tanto che nel 1850 compare nelle liste elettorali di Ussana (il diritto al voto veniva, infatti, stabilito per censo). Il 10 settembre del 1824 giunse ad accordi con un gruppo di dieci giovani celibi di Serramanna al fine di «provvedere questa comunità d’un suonatore per divertire nei giorni festivi se stessi, e la gioventù tutta secondo la consuetudine». Nel contratto il Boi si obbligava a suonare personalmente «colle zampogne e tamburo» per i balli pubblici in ogni giorno festivo e notti solite per la durata di un anno. S’impegnava inoltre a non assentarsi, in difetto la zerachia gli avrebbe dovuto applicare una penale di mezzo scudo per ogni mancanza, oppure avrebbe retribuito con quell’importo un altro suonatore agli stessi patti e condizioni. Nel caso in cui non fosse stato possibile reperire un sostituto quel denaro sarebbe stato ridistribuito tra i committenti. Infine, in caso di malattia o “impedimento del fiume” non erano previsti sconti purché l’assenza non avesse ecceduto i due giorni festivi e qualora richiesto, avrebbe dovuto motivare le cause sotto giuramento. Il comitato di giovani garantiva mensilmente il vitto necessario per il suonatore e il suo cavallo. La retribuzione era prevista al termine del servizio con 35 starelli di grano buono “e senza veruna mescolanza” e con essa si riteneva sciolto anche l’obbligo contrattuale. Fu coinvolto in una disputa avvenuta tra i giovani di Villasor nel 1831 che si erano spaccati in due fazioni, una capeggiata dal suonatore Giuseppe Medda di Serramanna e l’altra dal Boi, tanto che dovette intervenire il prefetto per sedare gli animi. Morì a Ussana il primo marzo del 1855.
(Articolo tratto da "Cuntzertus" vol.2) scritto da Terenzio Puddu